- Titolo: Terra
- Autore: David Brin
- Traduttore: Mauro Gaffo
- Casa Editrice: Interno Giallo
- Pagine: 636
- Letto su: Kindle
Oggi vi parlo di un libro che purtroppo è fuori catalogo. Purtroppo perchè è un libro dannatamente bello, pubblicato in Italia a poca distanza dall'uscita dell'edizione in lingua originale (1991 contro 1990) ma mai più ristampato. Un libro che non avevo mai sentito prima dei consigli sempre preziosi di Davide Mana (ne aveva parlato sulla fanzine de Il futuro è tornato in occasione dell'uscita del nuovo libro di David Brin, Existence).
La più pertinente copertina americana |
Vi capita mai leggere o sentire qualcuno sostenere che dall'inizio degli anni '80 (più o meno dalla morte di Dick) la Fantascienza non riesca a produrre niente di nuovo? Bene, se conoscete persone che la pensano così andate a cercare sulle bancarelle questo libro e poi sbatteteglielo in faccia. (meglio se sono editori a livello nazionale)
Ma prima leggetelo.
Terra non è invecchiato di un giorno; e per un romanzo di fantascienza di tipo "speculativo" è un complimento non da poco. Il romanzo è ambientato a metà del 21° secolo: l'affresco globale che Brin traccia delle condizioni del nostro pianeta è spaventosamente verosimile (molte delle previsioni del romanzo si sono già tramutate in realtà), ma anche spaventoso e basta: l'umanità non se la passa molto bene tra innalzamento delle acque, perdita della biodiversità, instabilità politica e incremento demografico che rischia di oltrepassare il limite sostenibile dal pianeta. Brin capisce già nel 1990 che Internet è destinato a cambiare tutto, e infatti nel mondo delineato nel romanzo la Rete globale è importantissima e necessaria, ed è destinata a cambiare la natura stessa dell'uomo.
Il pianeta Terra è uno dei tanti protagonisti di un romanzo corale in cui all'inizio è un po' difficile trovare il bandolo della matassa: come spesso succede in questo tipo di romanzo, soprattutto se il ritmo di lettura non è troppo elevato, sembra di essere di fronte ad una raccolta di racconti ambientati nello stesso mondo. Per di più la fantascienza di Brin fa parte della cosiddetta "hard SF": fantascienza cioè in cui (quasi) tutti i fenomeni che avvengono hanno solide basi scientifiche. Per di più in un romanzo ambientato nel prossimo futuro, dove la cesura tecnologica con il mondo attuale non può essere presente più di tanto. Ma dando fiducia al romanzo le vicende dei vari personaggi, dapprima quasi personali, iniziano a convergere fino a coinvolgere l'intero pianeta.
Terra è un romanzo intriso di scienza: le descrizioni del pianeta, dei cambiamenti geografici, la teoria di Gaia diventata movimento religioso, tutto è spiegato in maniera solida e dettagliata. Molti dei personaggi sono scienziati e chi non lo è di professione fa largo uso della tecnologia. Ma qui non è come in molti romanzi in cui lo scienziato lavora in maniera misteriosa e "segreta" (e da questo punto di vista è indistinguibile da un mago): in Terra gli scienziati applicano il metodo scientifico, fanno errori, rivedono le proprie teorie per formularne di nuove.
Anche se in alcuni punti Terra rischia di diventare uno pseudo-saggio, in cui Brin si esercita a immaginare come sarà l'immediato futuro, la trama portante non è banale: non voglio anticipare nulla, ma il pianeta si ritrova a fronteggiare una minaccia potenzialmente mortale, passando per la geologia del pianeta, fisica avanzata, biologia, politica internazionale, cyberspazio fondali oceanici, dighe, caverne, riflessione sulla natura umana, viaggi spaziali e pure una minaccia aliena. Ma come succede sempre a una grande minaccia si accompagneranno anche grandi opportunità, grazie alla capacità di adattamento dell'uomo.
In Terra l'azione si svolge su tutti i livelli. Ma proprio tutti! |
Uno dei grandi pregi di Brin, da bravo scienziato, è di sospendere ogni giudizio sui cambiamenti immaginati: perfino il riscaldamento globale, la perdita di biodiversità, non sono visti da Brin come qualcosa di intrinsecamente negativo: sono semplicemente cambiamenti, momenti passeggeri. E' facile vederla in questo modo adottando il punto di vista del pianeta, con le sue innumerevoli ere glaciali, disastri naturali e estinzioni di massa! Inoltre Brin abbandona qualsiasi principio antropico: l'uomo potrebbe estinguersi domani e la Terra andrebbe avanti comunque, la vita continuerebbe, solo in maniera diversa da come siamo abituati. Un atteggiamento del genere permette quindi di descrivere un mondo sull'orlo della catastrofe, un'umanità in procinto di cadere nell'oblio, ma nello stesso tempo di mostrare un'intrinseca fiducia nella capacità umana, la speranza che in un modo o nell'altro, non come individui, ma a livello di specie, riusciremo a sopravvivere.
Un ottimismo di fondo insomma che è l'opposto del pessimismo che avevo tracciato nella recensione di I Senza-Tempo a proposito degli autori di fantascienza italiana. E' questo che vorrei leggere nella nostra letteratura del fantastico! Non abbandonate la speranza!
Terra è un romanzo olistico e massimalista: un magnum opus che cerca di coprire più tematiche della fantascienza in un colpo solo (strizzando anche un po' l'occhio al cyberspazio, non dimentichiamoci che è stato pubblicato nel periodo d'oro del Cyberpunk), e ci riesce benissimo. Come nei migliori romanzi fantastici azione, speculazione sul futuro e riflessione sulla condizione umana si amalgamano in un'opera dove la somma delle parti è qualcosa di più delle stesse prese singolarmente.
Cinque stelle su cinque, fatevi un favore e cercatelo, sulle bancarelle, sulla Rete, e se siete un editore che per caso passate di qui prendete seriamente in considerazione l'idea di acquisire i diritti e ristamparlo!
Io l'ho appena finito, su prezioso consiglio di mio padre che da anni mi ripeteva "leggilo, leggilo e vedrai" e io "vedrai cosa?!" "capirai quando sarai arrivata alla fine! leggilo!". Allora l'ho letto. Sono arrivata alla fine e ho veramente capito la grandiosità di questo romanzo, così incredibilmente profetico. Un'opera davvero ricchissima di spunti interessati per infinite conversazioni, dalla scienza, alla psicologia, alla politica. Per non parlare della soluzione adottata per il finale: una visione così lucidamente possibile (eppure così incredibilmente ingegnosa) da far venire i brividi anche a distanza di più di vent'anni dall'uscita del romanzo! Sono d'accordo con te al 100% !
RispondiEliminaAppena finito: davvero BELLISSIMO!
RispondiEliminaGrazie del suggerimento!