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mercoledì 14 novembre 2012

Orange Road

  • Titolo: Orange Road
  • Autore: Matsumoto Izumi
  • Traduttore: Cristian Giorgi
  • Casa Editrice: J-Pop
  • Volume: 1 (di 10)
  • Stato: Concluso 








Premessa metodologica: con questo post inauguro le recensioni dei fumetti seriali. Per ogni serie nella recensione del primo numero farò una presentazione del fumetto, per poi seguire una struttura fissa che ripeterò nelle recensioni ai numeri successivi. Tutte le recensioni della stesse serie saranno collegate via tag.

Orange Road, eccheè? Una marca di aranciata? Se avete dai 20 ai 35 anni è molto probabile che abbiate visto, o almeno sentito parlare, del cartone animato di Orange Road, chiamato in un altro modo in Italia. Vi rinfresco la memoria con la sigla:

Ebbene sì, Orange Road è il titolo originale di "E' quasi magia Johnny", trasmesso con grande successo sulle reti Mediaset nei primi anni '90. Orange Road (il titolo completo sarebbe "Kimagure Orange Road",  dove kimagure significa "capriccioso/a") nasce come serie a fumetti, serializzata prima a capitoli settimanali sulla rivista Weekly Shonen Jump e poi raccolta in 18 volumi. In Giappone, infatti, la maggioranza dei manga viene prime serializzato periodicamente (di solito settimanale o mensile) su riviste-contenitore stampate su carta di bassa qualità che raccolgono numerose serie e poi raccolti successivamente in volumetti singoli come quelli a cui siamo abituati noi.

Il manga di Orange Road (che venne pubblicato in Giappone dal 1984 al 1987) era già stato portato in Italia da Star Comics, prima con un edizione di 25 volumi (contro i 18 dell'edizione originale Giapponese) con lettura ribaltata (in Giappone leggono da destra a sinistra). In seguito sempre la Star Comics diede alle stampe una seconda edizione, sempre con la lettura ribaltata ma rispettando il numero originale di volumi, e quindi la scansione dei capitoli numero per numero.

Quest'anno J-Pop ha optato per portare in Italia l'edizione deluxe del 1991 di Orange Road: 10 volumoni con sovraccoperta di circa 300 pagine.

Orange Road è un fumetto Shonen. Cosa vuol dire? In Giappone i fumetti vengono classificati in base al target di pubblico, e così le riviste che li contengono. Abbiamo gli Shonen, pensati per un pubblico in prevalenza maschile (shonen vuol dire nè più nè meno "ragazzo") che frequenta le medie/superiori, gli Shojo, stessa fascia d'età degli Shonen ma pensati per un pubblico femminile, i Seinen, pensati per un pubblico maschile adulto e gli Josei, la controparte Seinen al femminile. Ci sono altri generi ma per il momento possono bastare.

Orange Road è quindi pensato per un pubblico adolescente e a livello tematico è un Romance Manga: un manga in cui da padrone la fanno gli intrecci amorosi tra i personaggi. Questi tipi di manga sono spesso delle commedie ambientate soprattutto a scuola e nella loro declinazione Shonen vengono spesso raccontati dal punto di vista del protagonista maschile, nel nostro caso Kyosuke (Johnny nella versione italiana). Perno della storia è il triangolo amoroso che da subito si forma tra il nostro, Madoka (Sabrina nella versione italiana) e Hikaru (Tinetta).

Il twist di Orange Road rispetto ai clichè di genere è che Kyosuke e la sua famiglia (le due sorelle gemelle) hanno poteri paranormali: telecinesi, teletrasporto, lettura del pensiero, insomma un pacchetto completo.

A questo punto una piccola digressione. Come ho già spiegato, sia il manga che a maggior ragione il cartone animato, che è uscito nell'87 quando il fumetto si era già concluso, erano (e sono) rivolti ad un pubblico per lo più adolescente. In Italia invece i cartoni animati erano (e sono) concepiti come un prodotto esclusivamente per bambini (elementari e medie). Quindi l'adattamento italiano di Orange Road ha subito una serie di pesanti e grotteschi tagli (se volete approfondire c'è chi ha compilato un elenco di tutte le  censure) atti a rendere la fruizione dello stesso adatta ad un pubblico più giovane, con buona pace dell'integrità artistica. Orange Road non è il solo: quasi tutti i cartoni animati trasmessi dalle reti Mediaset negli anni '90 presentano tagli, omissioni, adattamenti farlocchi, cambi di nome all'occidentale. Non si salva quasi nessuno, perfino mostri sacri come Sailor Moon, dove addirittura nell'ultima serie furono eliminate tutte le inquadrature che mostrassero caratteri giapponesi! Nei primi anni 2000 si è iniziato un recupero "filologico" delle vecchie serie, che sono state ridoppiate in maniera più fedele, con i nomi originali giapponesi e con tutti gli episodi integri pubblicati in VHS o DVD, compreso Orange Road, edito da Yamato Video. Nell'edizioni italiane dei manga per fortuna non ci sono mai stati grossi scempi, a parte la lettura ribaltata per facilitare la lettura da un pubblico non educato a leggere al contrario e la divisione dei volumi originali in tanti volumi più piccoli (le cosiddette "sottilette"). Oggi i nuovi manga vengono stampati tutti nel senso di lettura originale (il pubblico si è abituato, e poi diciamocelo, non è così difficile), con la foliazione e le grafiche originali.

Fine della digressione, è il momento di parlare di questo numero 1

Copertina e stile grafico

Come potete vedere anche voi nell'immagine che apre il post, la copertina del primo numero presenta Madoka in una posizione tipica degli anni '80: a cavallo di una moto (le motociclette andavano un casino nel Giappone degli anni '80, non chiedetemi perchè) chioma fluente e vaporosa (fin troppo: le proporzioni con la grandezza della testa sono un po' farlocche), jeans a vita alta e giubbotto da motociclista dai colori forti. La costa del volume è fatta in modo che quando i 10 volumi saranno allineati sulla libreria formeranno la frase "Orange Road": un bel tocco di classe.
Molto spesso nei primi episodi di una serie il tratto è un po' incerto e subisce una evoluzione in corso d'opera per trovare un suo stile "canonico". Orange Road non fa eccezione: basta confrontare l'illustrazione di copertina (realizzata presumibilmente in tempi successivi all'uscita degli episodi su rivista) con lo stile dei primi capitoli: i personaggi non hanno ancora delle fisionomie ben definite (soprattutto una delle sorelle di Kyosuke, Manami)e le vignette sono piuttosto semplici, senza fronzoli. Ho notato in particolare che i retini (quegli effetti di ombreggiatura e decorazioni che vengono aggiunti alle vignette per ottenere particolari enfasi comiche o drammatiche) sono un po' usati ad minchiam. Lo stile del tratto ad un occhio abituato ai manga moderni risulterà inevitabilmente retrò: si parla d'altronde di un fumetto pubblicato quasi vent'anni fa. A me ha ricordato molto lo stile di Rumiko Takahashi, famosa in Italia per tre manga, da cui sono state tratte altrettante serie a cartoni animati: Lamù (Urusei Yatsura in originale), Ranma 1/2 e Inuyasha. J-pop ha optato per adattare le onomatopee in italiano, e i numerosi riferimenti culturali e pop dell'epoca (che rendono molte battute intraducibili) sono spiegati con una nota del traduttore a lato della vignetta.

Cosa succede in questo numero

Il manga si apre con l'incontro su una scalinata di un parco tra Kyosuke, che si è appena trasferito in città (scopriremo dopo che a causa dei poteri paranormali della famiglia, Kyosuke è stato costretto a trasferirsi più volte), incontra, complice un cappello di paglia, Madoka, una bella ragazza della stessa età. Il giorno successivo Kyosuke scopre di essere nella stessa classe di Madoka, che però si rivela essere una mezza delinquente che lo tratta freddamente. Parentesi, il concetto giapponese di delinquente è abbastanza diverso dal nostro: Madoka si qualifica come delinquente perchè salta spesso le lezioni, risponde male ai professori e fuma! Da noi sarebbe una normale ragazza delle medie.

Si accompagna a Madoka un'altra ragazza indisciplinata, Hikaru, più giovane di un anno. E' proprio lei che, vedendo per caso Kyosuke usare il proprio potere, se ne infatua perdutamente (da allora per lui sarà sempre il suo "tesoruccio"). Kyosuke invece non si dà per vinto con Madoka e riesce a conquistarsi la sua fiducia e amicizia (sperando naturalmente in qualcosa in più). Il comportamento di Madoka (freddezza iniziale seguita da affetto) è tipico di una serie di personaggi femminili che nei manga giapponesi sono conosciuti come tsundere . Col tempo è diventato un clichè (tanto che è stato coniato un termine apposito), ma nell'84 Madoka era una capostipite delle ragazze tsundere.

Il resto del numero è dedicato allo sviluppo del triangolo amoroso tra Madoka, Kyosuke e Hikaru: Hikaru è innamorata di Kyosuke che però ha occhi solo per Madoka, che si comporta in maniera ambigua, ma nel frattempo è lusingato dalle attenzioni di Hikaru e finisce per mantenere il piede in due staffe. E' curioso notare come col tempo cambiano i punti di vista: quando da ragazzino ho visto il cartone animato, l'immedesimazione con Kyosuke era più forte di ora e il suo comportamento di dare attenzione a Hikaru quanto basta per tenerla buona mentre sbava dietro Madoka mi sembrava normale: due belle ragazze che ti ronzano attorno sono meglio di una! Ora mi accorgo come Kyosuke si comporti da perfetto stronzo!

Chiude il volume una svolta nella trama: entra in scena un nuovo personaggio, Hino (Renato nell'adattamento italiano del cartone animato), amico di infanzia di Madoka e Hikaru e perdutamente innamorato fin da piccolo di quest'ultima (con grande sollievo di Kyosuke che pensava che andasse dietro Madoka, 'sto infame!) destinato al ruolo di rivale in amore di Kyosuke sul versante Hikaru.

Cosa mi aspetto nel numero successivo

Con un nuovo personaggio è normale che i prossimi capitoli saranno dedicato soprattutto a lui. Hino cercherà (invano) di convincere Hikaru a lasciar perdere Kyosuke, il quale, nonostante di Hikaru gliene freghi relativamente, per orgoglio personale cercherà di tenerla bella stretta. Mi aspetto inoltre che la componente paranormale, che in questo primo numero è rimasta abbastanza in ombra, usata solo per dare un tocco di colore alla vicenda, diventi più importante e venga usata come plot narrativo (se ci pensate le possibilità sono infinite). A livello grafico mi aspetto che lo stile diventi più maturo e più costante, anche se non penso che vedremo chissà quali mirabilie della tavola.

Consigli per gli acquisti

Perchè dovreste comprare la nuova edizione di Orange Road? Se siete appassionati del cartone animato e non avete mai letto un manga potreste iniziare da questo, in modo che i personaggi vi siano già familiari, anche se state pronti a fruire le vicende in maniera diversa, un po' perchè l'adattamento italiano lo ha reso a tutti gli effetti un'opera diversa, un po' perchè la percezione di qualcosa visto nell'infanzia è invariabilmente scolpito a pietra nella mente, e spesso è dura accettare differenze dalla versione dei nostri ricordi.

Per chi già legge manga potrebbe essere interessante, a livello filologico, leggere un classico delle commedie romantiche degli anni '80 e confrontarlo con le opere odierne per vedere come si è evoluto il genere e quali sono invece i punti fermi.
Al prossimo numero!
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